Amici del sole – Farmacie Specializzate
Amici del sole

Amici del sole

Articolo di Luisa Castellini tratto dal trimestrale di FARMACIE SPECIALIZZATE Il Giornale della Salute, estate 2019

Al mare, in montagna, in città, la consapevolezza è il passaporto per godere di tutti i benefici della vita all’ aria aperta in serenità e sicurezza, abbassando il rischio dei danni indotti a breve e medio termine da un’esposizione incontrollata agli effetti dei raggi UV, dall’invecchiamento precoce della pelle alla carcinogenesi


Intervista alla dott.ssa Antonella Romanini
• Specialista in Oncologia,
• Dirigente di Primo livello presso l’UO di Oncologia, responsabile degli Ambulatori melanomi, sarcomi e tumori rari dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Chiara di Pisa
• Presidente dell’Associazione Contro il Melanoma Onlus
> acmonlus.it


Quali sono i danni di un’esposizione solare incontrollata?
Eritemi, scottature e ustioni sono il risultato a breve termine degli effetti dei raggi UV sulla pelle. Col tempo compaiono i segni del fotoaging - degenerazione delle fibre elastiche, secchezza ed ispessimento cutaneo, teleangectasie, rughe e macchie - che si sommano agli effetti dell’invecchiamento fisiologico, ma soprattutto aumenta il rischio di cancerogenesi, ovvero di induzione di tumori maligni della pelle come il melanoma e i carcinomi, i più frequenti nelle popolazioni caucasiche. Da qui l’importanza della prevenzione.

Quanto sono nocive le scottature?
Più di quanto si pensi. Le ustioni solari in età pediatrica aumentano il numero dei nevi e il rischio di sviluppare un melanoma in età adulta. Per questo si consiglia di evitare di esporre al sole diretto i neonati nei primi 6 mesi di vita nelle ore centrali della giornata e dopo di essere molto cauti, scegliendo quelle più fresche, una protezione elevata e facendo indossare cappello, occhiali e maglietta. Dobbiamo ricordare che le radiazioni UV sono cancerogene come il fumo di sigaretta. Per cui attenzione anche a lampade e lettini solari, che sono stati riconosciuti cancerogeni di gruppo 1. Anche con i “fornetti” usati dalle estetiste per asciugare il gel per unghie bisognerebbe usare la protezione solare con filtri UV-A e UV-B sulla pelle delle mani e dei piedi.

Quali sono gli altri fattori di rischio?
Oltre all’esposizione solare, che possiamo controllare con buoni comportamenti, ci sono i fattori di rischio genetici o costituzionali. I soggetti con capelli, occhi e cute chiari, con molte lentiggini, sono più a rischio. Ma anche il tipo Mediterraneo, con capelli e occhi scuri e carnagione olivastra, deve prestare attenzione. Alcuni soggetti hanno infatti un fattore di rischio sovrapponibile a quello dei fototipi chiari. Bisogna poi ricordare la familiarità e, importantissimo, il numero dei nevi: averne più di 100 sul corpo o oltre 20 sulle braccia è indice di maggiore rischio.

Quali sono i numeri del melanoma?
Negli ultimi 50 anni l’incidenza è aumentata, soprattutto tra i giovani: oggi in Italia si contano 16.500 nuovi casi l’anno, senza sostanziali differenze di genere. In parallelo sono aumentate anche le diagnosi, sempre più precoci, e quindi il tasso di sopravvivenza non si è modificato. A essere diagnosticati più difficilmente sono i melanomi nodulari maschili negli over 65. Tra i NMSC (non-melanoma skin cancers) è aumentata anche l’incidenza del basalioma cutaneo, il cui rischio aumenta con l’età e colpisce in particolare chi per lavoro o altre ragioni è esposto continuamente ai raggi UV: non sono pericolosi per la vita, ma necessitano di continui controlli e asportazioni chirurgiche.

Quali sono i cardini della prevenzione?
Il 60% delle radiazioni solari si concentra tra le 11 e le 14, per questo si consiglia di evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata e comunque preferire l’ombra degli edifici. Meglio esporsi gradualmente, sempre con cappello e occhiali da sole. Fondamentale è la scelta di una buona protezione, con un SPF adatto al proprio fototipo e comunque meglio se elevato (SPF 30, 50, 50+) con filtri UV-A e UV-B. La crema va applicata in modo adeguato mezz’ora prima dell’esposizione, ogni 2-3 ore e comunque dopo ogni bagno, ma non va pensata come un lasciapassare per bagni di sole continui.

Come sono cambiate le abitudini degli italiani?
Oggi c’è maggiore attenzione ma le campagne di prevenzione faticano a raggiungere i più giovani, gli adolescenti e gli over 65, tra i quali è più frequente il melanoma nodulare, il più aggressivo fin dalle prime fasi. Il melanoma è un tumore cutaneo, si origina dalla trasformazione neoplastica delle cellule melanocitarie, le stesse dei nevi, e ha un’insorgenza subdola. È importante che si impari fin da piccoli ad avere sane abitudini di esposizione al sole, e che da adulti ci si sottoponga a controlli dermatologici periodici. Oggi è allo studio un test sul dna salivare che individua i polimorfismi del gene che regola il colore della pelle e in un prossimo futuro potrebbe essere a disposizione per valutare il rischio di sviluppare un melanoma in una fascia più ampia della popolazione.

A quali segni si deve prestare attenzione?
È molto utile ricordare la regola dell’ABCDE. Dove A sta per asimmetria, B ricorda i bordi irregolari, C indica il colore disomogeneo, D le dimensioni maggiori di 6 mm ed E, infine, l’evoluzione rapida. Quando un nevo cambia aspetto in tempi brevi, o è diverso dagli altri, è bene farlo valutare da uno specialista. Con questi criteri si identifica anche il “brutto anatroccolo”, un nevo diverso da tutti gli altri dello stesso individuo e che potrebbe essere un potenziale melanoma. Il tumore, infatti, si origina sia su nevi presenti dalla nascita sia su quelli acquisiti ma anche sulla cute integra.

Come si arriva alla diagnosi?
Di solito il paziente si reca dallo specialista per avere notato una lesione cutanea di nuova insorgenza, su suggerimento di un parente o del medico di famiglia. La visita dal dermatologo con l’osservazione diretta - magari supportata da tecniche quali la dermatoscopia o l’epiluminescenza, per ingrandire e illuminare la pelle - è essenziale. Lo specialista valuta, inoltre, familiarità, segni e sintomi e i cambiamenti riferiti dal paziente. Negli anziani, particolare attenzione è posta alla rapida crescita e alla consistenza ed elevazione della lesione. È importante ricordare che la diagnosi è sempre istologica: la lesione deve essere asportata per l’analisi al microscopio e altri esami utili per identificare la presenza di mutazioni molecolari tipiche di alcune forme di melanoma cutaneo. Successivamente per definire se e dove la malattia è estesa potrebbero essere necessari esami radiologici, TAC, PET e RM.


ATTENZIONE PARTICOLARE ALLE PELLI SENSIBILI
Se esporsi al sole con attenzione è una buona abitudine per tutti, per alcuni è essenziale. Chi assume certi farmaci, soffre di alcune malattie dermatologiche deve, infatti, confrontarsi col proprio medico. Alcuni farmaci possono causare reazioni di fotosensibilità. Particolare attenzione a contraccettivi orali, FANS, antiaritmici e ad alcuni antibiotici (tetracicline e sulfamidici). Meglio informarsi per eventuali modifiche alla terapia se si assumono anche ipoglicemizzanti orali del gruppo dei sulfamidici, antistaminici, retinoidi, fenotiazine, antimicotici, immunosoppressori, diuretici tiazidici e alcuni antitumorali. Anche molte sostanze a uso locale, impiegate per la cura dell’acne (creme con prometazina e benzoilperossido) e della psoriasi (a base di calcipotriolo) appartengono a queste classi di farmaci. Non ultimi i bambini: sotto all’anno di età è meglio evitare l’esposizione diretta. In seguito, si sceglieranno comunque le ore più fresche, si faranno indossare cappello, occhiali e maglietta e si ricorderà di spalmare una crema solare con SPF +50 a base di filtri fisici come l’ossido di zinco senza profumi e conservanti.

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