Cardio
Come? Modificando alcune abitudini scorrette e imparando a conoscere ciò che ci fa bene.
Quali sono i rischi per il nostro sistema cardiovascolare e come prevenirli.
Com'è possibile mantenerlo a livelli ottimali grazie a corrette abitudini e stile di vita.
Il colesterolo è una molecola che il corpo produce in gran parte da sé e che solo parzialmente viene assunta con l’alimentazione.
Il colesterolo svolge numerose funzioni importanti per l’organismo: è un componente fondamentale delle membrane cellulari, è precursore della Vitamina D e di altri ormoni ed è essenziale nello sviluppo embrionale.
Non è quindi negativo “in sé” ma può essere rischioso se aumenta a dismisura, e soprattutto se si sbilancia il rapporto tra il cosiddetto colesterolo buono (HDL) e quello cattivo (LDL).
Dopo le ore 18 evita pane, pasta, riso, pizza e focaccia. Gli zuccheri nelle ore serali, infatti, non vengono bruciati dall’attività fisica, favorendo così i picchi di insulina che aumentano la glicemia e incrementano la sintesi di colesterolo endogeno.
No anche a insaccati, burro, lardo, latte, panna e yogurt interi, formaggi a pasta filante o cremosi a pasta molle e spalmabile (crescenza, taleggio, burrata o mozzarella) e alle merendine industriali, ricche di grassi “cattivi”.
Oltre ai cibi da evitare ce ne sono alcuni consentiti con moderazione.
Sì a formaggi stagionati come grana e pecorino e alla carne bianca: si possono consumare alternati fino a 3 volte alla settimana, come piatto unico con le verdure.
Ok per l’uovo, fino a 4 alla settimana, purché alla coque o in camicia, prestando attenzione ai cibi confezionati che già lo contengono come ingrediente.
Occasionalmente è consentito anche il consumo di crostacei.
Uova e crostacei, infatti, naturalmente ricchi di colesterolo, inibiscono, però, la formazione di quello endogeno.
Promossi a pieni voti gli oli vegetali come condimento a crudo, ottimo l’extra vergine di oliva.
Il Riso Rosso Fermentato deriva dalla fermentazione del riso da parte del lievito Monascus purpureus, processo che gli conferisce una propria colorazione rossa in seguito alla produzione di alcuni pigmenti da parte di questo lievito.
Per secoli il riso rosso fermentato è stato tradizionalmente usato come colorante naturale nei cibi e come conservante per la carne ed il pesce. Impiegato per centinaia di anni non solo in questo campo alimentare ma anche medico e farmacologico, oggi è largamente riconosciuto come ingrediente d’elezione per lo sviluppo di integratori alimentari grazie all’effetto benefico che svolge nei casi di ipercolesterolemie lievi.
Questo successo si deve ai molteplici componenti biologici di cui è ricco ed in particolare alla Monacolina K, una sostanza in grado di inibire un enzima chiave nella sintesi del colesterolo, contribuendo, così, a mantenerne normali i livelli.
Perché è importante controllarla e come possiamo mantenerla a livelli corretti.
L’ipertensione arteriosa, comunemente definita “pressione alta”, rientra tra i fattori di rischio cardiovascolare ed è una patologia molto diffusa nella popolazione italiana, tanto da essere un rilevante problema sanitario e sociale.
Per poter parlare di ipertensione arteriosa è però necessario che i valori alti della pressione si presentino costanti nel tempo.
E’ importante limitare l’introito giornaliero di sale a 5-6 grammi.
Attenzione soprattutto al sale nascosto negli alimenti: formaggi, salumi, cibi in scatola, prodotti da forno, olive, capperi, e così via.
Leggi le informazioni nutrizionali: quando un alimento ha un contenuto superiore a 120 mg di sodio per 100 grammi guardati intorno, magari c’è qualcosa di meglio.
E ricorda che il sale ha molti nomi:
sodio (o Na), cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, fosfato monosodico, glutammato monosodico, benzoato di sodio, citrato di sodio.
Le giuste abitudini per mantenerla sotto controllo.
Quando assumiamo un alimento, i livelli di glucosio nel sangue aumentano progressivamente con l’assorbimento degli zuccheri.
È utile conoscere due parametri: Indice Glicemico e Carico Glicemico.
L’Indice Glicemico (IG) caratterizza i vari alimenti in funzione della capacità di innalzare i livelli di glicemia ematica.
Il Carico Glicemico (CG), più utile, correla l’IG con la quantità di alimento assunto.
Gli alimenti ricchi in grassi o in proteine aumentano gradualmente la glicemia.
Gli alimenti ricchi in zuccheri semplici vengono invece assorbiti più velocemente, generando un brusco aumento della glicemia e inducendo il rilascio di insulina, che a sua volta abbatte repentinamente la glicemia dando nuovamente la sensazione di fame.
Questi “picchi glicemici” mettono sotto continuo stress le cellule del pancreas e a lungo termine predispongono all’insorgenza del diabete di tipo 2.
Un corretto stile di vita, caratterizzato da un regime alimentare adeguato e da un esercizio fisico regolare, riduce notevolmente il rischio di sviluppare la malattia diabetica e allo stesso tempo consente di migliorare la vita e lo stato di benessere di chi già ne soffre.
La prima cosa a cui prestare attenzione è il consumo di zucchero.
Un consumo eccessivo di zuccheri può portare a un regime dietetico squilibrato o eccessivo sotto il profilo energetico.
Ma siamo sicuri di sapere esattamente quanto zucchero introduciamo in un giorno?
Facciamo un esempio: una lattina di aranciata o di cola (da 330 millilitri) contiene 33-35 grammi di zuccheri: più o meno come sette zollette di zucchero, quindici caramelle dure o una ventina di biscotti secchi.
I succhi di frutta, anche se riportano la dicitura senza zuccheri aggiunti, contengono comunque saccarosio, fruttosio e glucosio (zuccheri naturali della frutta) e forniscono circa 70 chilocalorie per bicchiere (200 centilitri).