Il fegato è la nostra centrale biochimica, un centro di smistamento in grado di filtrare circa 2 litri di sangue al minuto.
Le sostanze utili vengono recuperate mentre quelle potenzialmente nocive vengono neutralizzate e messe in sicurezza per essere poi eliminate attraverso le urine o le feci.
Il fegato comunica strettamente con un altro organo emuntore, l’intestino! La loro comunicazione è bidirezionale; se l’intestino è in disequilibrio e la barriera è alterata entreranno in circolo numerose sostanze di scarto che arriveranno al fegato sovraccaricandolo.
Il ruolo fondamentale del fegato
Il corretto funzionamento epatico è essenziale non solo per proteggere il corpo dalle intossicazioni, ma anche perché
- partecipa alla difesa attiva dell'organismo
- produce la bile necessaria a digerire i grassi
- regola parzialmente i livelli di zucchero nel sangue
- interviene nel metabolismo energetico
Gli attori principali a livello epatico sono gli enzimi, molecole in grado di detossificare le sostanze di scarto. Tali enzimi, per svolgere il proprio compito, necessitano di alcuni cofattori: vitamine del gruppo B, zinco, rame, selenio, cromo, magnesio e vitamina C.
Come possiamo riconoscere se il nostro fegato ha bisogno di essere sostenuto?
Occorre imparare a non sottovalutare mai i sintomi, spesso poco chiari, di affaticamento epatico:
- pelle grassa
- senso di gonfiore e pesantezza
- alitosi
- difficoltà digestive
- stanchezza continua
In questi casi, come dopo periodi di terapie farmacologiche prolungate, abbuffate o cambi di stagione, potrebbe essere opportuno sostenere il nostro fegato.
Quali sono gli attivi che sostengono la funzionalità epatica?
Estratti di carciofo, tarassaco e cardo mariano sono ottimi epatoprotettori, in grado cioè di aiutare e proteggere gli epatociti, ossia le cellule epatiche, e potenziare i processi di detossicazione.
Il carciofo, inoltre, vanta proprietà antiossidanti, drenanti e depurative, favorisce la digestione e la riduzione dei gas intestinali, regola il colesterolo plasmatico e il metabolismo lipidico.
L’uso del tarassaco (o dente di leone) come depurativo risale alla medicina popolare. Veniva chiamato “piscialetto” ed era impiegato principalmente per eliminare le sostanze tossiche accumulate e aiutare così l’organismo nei periodi di rinnovamento. Moderne ricerche hanno confermato le sue proprietà di stimolazione della secrezione della bile grazie alla capacità di fluidificare il succo biliare influenzando positivamente l’attività del fegato. È un attivo utile nei disturbi gastrici accompagnati da senso di pienezza, flatulenza e disturbi digestivi.
Anche il cardo mariano supporta la digestione e vanta proprietà antiossidanti. Tutti questi effetti benefici dipendono dalla silimarina, il principio attivo più importante del cardo.
L’aiuto numero uno: inositolo
Un altro attivo utile in ottica Detox è l’inositolo, una sorta di spazzino che attiva i processi di pulizia della cellula agendo sui mitocondri, i polmoni cellulari. Favorisce il metabolismo glucidico e la regolazione ormonale.
È importante ricordare che il fegato non ha capacità di detossificazione illimitata: se sottoposto a un superlavoro può terminare la sua scorta di antiossidanti non riuscendo più a detossificare efficacemente. È bene fare scorta di antiossidanti aumentando il consumo di verdura cruda e frutta ed eventualmente integrare con coenzima Q10, curcuma, vitamina C e vitamina E.