FARMACIA IN VIAGGIO in...Australia e Oceania – Farmacie Specializzate
FARMACIA IN VIAGGIO in...Australia e Oceania

FARMACIA IN VIAGGIO in...Australia e Oceania

L'estate è arrivata e per molti è l'occasione di intraprendere viaggi programmati da tempo. Che tu stia pianificando un'avventura in un paese straniero, una vacanza esotica, o semplicemente una gita fuori porta, al mare, in montagna in città...ricorda che il farmacista è un valido punto di riferimento per la tua tranquillità in viaggio con attenzione sempre a salute e benessere.
Consigli su farmaci da portare con sé e loro corretta conservazione, protezione solare e da insetti, condizioni medico-sanitarie delle varie destinazioni, consulti su vaccinazioni, kit di pronto soccorso sono solo alcuni ambiti su cui il farmacista ti può dare supporto. Con le sue conoscenze e la sua esperienza sa darti tutte le informazioni utili o reindirizzarti eventualmente verso figure professionali specifiche.
Leggendo i prossimi articoli, vieni con noi in Europa/Nord America, Africa, Asia, Australia/Oceania e America Latina. Sarà l’occasione per parlarti di alcuni temi caldi dell’estate non legati solo ed esclusivamente a queste destinazioni.

Australia: continente bruciante e terra di canguri

L’Australia e gli arcipelaghi sperduti nell’Oceano Pacifico offrono straordinarie attrattive turistiche.
Poco al largo delle coste australiane orientali si apre il sesto continente oceanico con la spettacolare “coral reef ”, la barriera di isole coralline simile ad una collana di perle lunga 2500 km. Qui la barriera conserva la sua maggiore spettacolarità incontaminata, mentre quelle degli altri atolli e dei gruppi di isole sperduti nel Pacifico sono ormai sempre più tormentate dal turismo. La Tasmania ospita alcuni parchi nazionali in cui si conservano ancora le caverne abitate dagli aborigeni migliaia di anni fa ed è ricca di acque e paradiso dei pescatori. Un altro arcipelago del tutto particolare è rappresentato dalla Nuova Zelanda con le due isole principali (Isola del Nord e Isola del Sud) i cui abitanti aborigeni sono i Maori. Il fascino dell’Australia sta anche nell’originalità della sua vegetazione e dei suoi animali come il canguro marsupiale e il koala.
In Australia le stagioni sono completamente invertite rispetto alle nostre: la costa settentrionale si trova in zona tropicale e quindi vi si alternano solo due stagioni: quella secca invernale e quella piovosa della loro estate da dicembre a marzo. Nei deserti che costituiscono la grande area australiana centrale sono fortissimi gli sbalzi di temperatura fra giorno e notte.

Estrema esposizione solare

Come in tutte le zone tropicali, in Australia l’esposizione al sole può dare origine a eritema solare, che si può evitare seguendo queste regole:

  • usare sempre un solare con una buona protezione UVB e UVA e ripetere spesso le applicazioni
  • ricordarsi che anche in caso di carnagione scura è necessario un fattore di protezione molto alto, siamo infatti vicino all’Equatore e ad altitudine elevata in cui si ricevono più raggi UV
  • non smettere di utilizzare i protettivi solari dopo i primi giorni di esposizione
  • limitare la permanenza in acqua e dopo i bagni (o sudorazioni intense) riapplicare la crema
  • usare occhiali da sole con filtro UV e indossare un cappello a larghe tese
  • indossare indumenti protettivi certificati per limitare i raggi UV
  • fare attenzione ai farmaci che danno fotosensibilizzazione
  • usare sempre dopo l’esposizione prodotti doposole con proprietà lenitive ed idratanti
  • in caso di scottatura, fare docce fredde e usare una crema formulata per il bisogno a base di estratti vegetali come l’aloe o ingredienti quali l’acido beta glicirretico e palmitamide MEA, fortemente lenitivi e antiprurito.
  • fotoprotezione orale (integratori) che aiutano dall’interno a proteggerci contro i radicali liberi da abbinare sempre alla fotoprotezione topica.

Grande Barriera Corallina: il paradiso dei sub

La Grande Barriera Corallina australiana è meta ambita per migliaia di turisti ogni anno. Il fascino del mondo subacqueo attrae un sempre maggior numero di appassionati tanto da aver fatto nascere anche un turismo incentrato sulle esplorazioni subacquee. Nel momento in cui ci si immerge, il fluido che ci avvolge è l’acqua, molto più densa dell’aria. L’ambiente è insolitamente denso e impone movimenti lenti e idrodinamici, gli occhi, a contatto con l’acqua, perdono la loro capacità di mettere a fuoco gli oggetti che ci circondano e le immagini, a causa della rifrazione, appaiono più vicine e più grandi rispetto alla normalità. Inoltre in acqua i suoni sono trasmessi ad una velocità quattro volte superiore a quella dell’ambiente aereo, proprio per effetto del maggiore modulo di incompressibilità dell’elemento liquido. Si perde quindi  la capacità di individuare la direzione da cui essi provengono. Attenzione, dunque, a motoscafi e gommoni, che spesso sono in agguato sopra le teste dei subacquei.
Rispetto all’aria, l’acqua ha una capacità circa 20 volte maggiore di disperdere il calore del corpo umano, per cui non si deve sottovalutare il rischio di ipotermia e ci si deve proteggere con indumenti specifici (mute) anche per immersioni poco profonde e in acque temperate.

Decalogo delle immersioni sicure (a cura della Società Italiana di Medicina Subacquea Iperbarica):
  • dotarsi di idoneità medica per immergersi sott’acqua (certificato medico di buona salute o di idoneità agonistica). È una condizione poco considerata: si pensi a chi si reca nei villaggi turistici e decide di prendere il brevetto in loco dove non viene eseguita nessuna visita!
  • il brevetto va mantenuto efficiente, cioè non deve essere preso e utilizzato una volta ogni tanto
  • la profondità da raggiungere deve essere rispettata in relazione ai gradi del brevetto
  • mantenersi in buona forma fisica, per conservare in salute il sistema cardiocircolatorio e contenere il peso
  • eseguire le prime immersioni della stagione con prudenza e gradualità senza andare nelle correnti o a profondità elevate
  • immergersi solo se si sta bene
  • non fare sforzi appena usciti dall’acqua e nelle ore successive, per consentire una desaturazione ottimale
  • non recarsi in montagna e non prendere un aereo nelle 12 ore successive per evitare ulteriori sbalzi pressori
  • programmare bene l’immersione pianificando ogni aspetto, studiando le correnti e la profondità e andando sempre in coppia
  • conoscere la propria attrezzatura e mantenerla efficiente

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